Floriano Bodini
Floriano Bodini nasce a Gemonio (Va) nel 1933.
A Milano, concluso il Liceo Artistico, frequenta l’Accademia di Brera, sotto la guida di Francesco Messina.
Nella metà degli anni ’50, con Guerreschi, Vaglieri, Romagnoni, Ceretti, Ferroni e Banchieri, fa parte del gruppo milanese di giovani artisti, definito Realismo Esistenziale. Le sue opere esprimono il disagio e l’inquietudine dell’esistenza, in particolar modo nei ritratti, cronaca quotidiana di grande forza espressiva e drammaticità. Partecipa sin dagli esordi a mostre pubbliche di grande rilievo, a Milano, Roma, New York, Pittsburgh, Amburgo, Lisbona, Madrid, Colonia, Hannover, Buenos Aires, Berlino, Bonn, Anversa, Darmstadt.
Nel 1962 è invitato alla XXI° Biennale d’Arte di Venezia, esponendo sette opere.
Nel ’68 espone la memorabile scultura “Ritratto di un Papa”, in legno di cirmolo, che suscita enorme interesse, ed è poi collocata nei Musei Vaticani.
Lo scultore ha anche un’intensa attività grafica, di cui nel ’73 esce il primo catalogo generale “Un diario spietato” a cura di Enzo Fabiani e inizia in questi anni una serie di bronzi che costituiscono la “biografia inquieta” degli affetti famigliari.
Insegna, giovanissimo, al Liceo Artistico e all’Accademia di Brera, quindi all’Accademia di Carrara, di cui è direttore fino al 1987, mentre dal ’91 al ’94 ne è presidente, in un rapporto con la formazione dei giovani vitale e mai accademico che lo accompagnerà per tutta la vita. Lascia l’insegnamento a Carrara per assumere la Cattedra di scultura al Politecnico di Architettura di Darmstadt dal 1987 fino al 1998.
A partire dal 1970, dopo il legno e il bronzo, la sua ricerca si allarga all’uso del marmo, materiale essenziale per il ciclo delle grandi opere pubbliche, che inizierà negli anni ’80. Lavora prima negli studi di Carrara, poi di Viggiù.
Tra le sue opere monumentali ricordiamo il Monumento in marmo a Virgilio (Brindisi), il Monumento in bronzo a Paolo VI (Sacro Monte di Varese), il monumento in marmo di Candoglia a Paolo VI (Duomo di Milano), l’altare maggiore del Duomo di Varese, il monumento a Cardinal Ferrari nel Duomo di Parma, il complesso dell’altare maggiore del santuario della Santa Casa (Loreto), il monumento in marmo ai Caduti sul lavoro della città di Carrara, l’Altare Maggiore del Santuario di Rho, l’altare delle Grotte Vaticane nela Basilica di S.Pietro (Roma), il volo di colombe in bronzo per la sede Agip di S.Donato Milanese, il monumento a Stradivari a Cremona, il complesso bronzeo dei Sette di Gottinga per la piazza del Parlamento di Hannover (Germania), la
Porta Santa per la Basilica di S.Giovanni in Laterano (Roma), l’altare dell’Eucarestia a San Giovanni Rotondo nel complesso architettonico di Renzo Piano, il Monumento a Paolo VI nell’Aula Nervi in Vaticano e la porta della Chiesa di San Vincenzo de’ Paoli a la Martella (Matera).
Nel 1999, a Gemonio, è stato inaugurato il Museo Civico “Floriano Bodini”, con un’ampia donazione dell’artista di opere sue e di suoi contemporanei e un’ingente collezione di libri .
Muore a Milano il 2 Luglio 2005.
Il 2 Novembre 2007 Milano gli conferisce l’onore del Famedio al Cimitero Monumentale quale cittadino che è entrato a fare parte della storia della città.